Valore Sportivo

Mino Marsili: «Una bella sfida, io ci sono…»

Dopo le prestigiose vittorie in carriera, uno dei miti viventi della pallanuoto italiana seguirà in prima persona Lega Dilettanti PNI e Dea

TREVIGLIO – Passeresti ore intere a parlare con Mino Marsili, ben consapevole del tempo che passa senza che te ne accorgi… E’ tale e tanto, lo “spessore” umano e sportivo dell’uomo al punto che ogni frase può servire da insegnamento.

Ti ritroveresti con lui a “girovagare”, grazie ad aneddoti simpatici e significativi, attraverso lustri nel quali Mino Marsili le ha provate tutte: apprezzato giocatore, allenatore vincente e, nella seconda parte della sua carriera, validissimo dirigente sportivo. Non sono complimenti gratuiti, quelli che merita: ovunque abbia messo mano, Marsili ha saputo tagliare i traguardi che si era preposto, siano stati questi sportivi, organizzativi e gestionali, un uomo di sport a tutto tondo.

Il luogo dell’incontro è il Centro Sportivo “Alessandra Quadri” di Treviglio, il giorno è sabato 4 ottobre, l’occasione è quella del primo stage di allenamento dei ragazzi convocati da Dea Pallanuoto: «Un progetto che inserito nel nostro attuale momento – specifica Mino Marsili – con tutte le note difficoltà strutturali ed organizzative, merita la massima considerazione. E’ un progetto che mi convince in ogni sua sfaccettatura ed è per questo che ho accettato di farne parte».

L’occasione di avere al suo fianco un personaggio del calibro di Mino Marsili non è sfuggita ad Alessandro De Tursi, o, se preferite, presidente regionale della Libertas, colonna portante della Project Sport (società che ha dato il via al “Progetto Dea”) e presidente della Lega Dilettanti PallanuotoItalia: «Quest’uomo – sorride Marsili – mi ricorda Gabriele Pomilio: intraprendenza, competenza e voglia di fare. Ha messo in piedi un modello organizzativo di alto livello. Se posso contribuire a migliorarlo ulteriormente, ne sarò lieto».

Nello specifico, Mino Marsili si occuperà della parte tecnica. Oltre ad essere stato nominato Direttore della Scuola Nazionale Tecnica Libertas, sarà anche il Direttore Tecnico della Lega Dilettanti PallanuotoItalia: «Più che il ruolo, mi interessa il progetto – dice ancora Marsili – ho sempre agito così. Nell’attuale contesto, potremo proporre una grande opportunità di crescita agli allenatori che faranno capo alla Lega Dilettanti PNI. E’ argomento sul quale insisto da anni: se vogliamo elevare il livello dei giocatori, dobbiamo prima migliorare quello degli allenatori. C’è urgenza di tecnici validi, in primis per le squadre di settore giovanile. Dovremmo ispirarci al “modello Ungheria”: gli allenatori migliori seguono i giovani. Nessuna improvvisazione. I risultati sono lì da vedere».

Mino Marsili entra poi nel dettaglio: «Il ruolo di allenatore deve andare al passo con i tempi. Quando ero giovane, ogni parola dell’allenatore, così come quella dei genitori o dell’insegnante a scuola, aveva un peso specifico assoluto. Ma gli adolescenti di allora non sono quelli di oggi. Avere 15 anni oggi è tutta un’altra cosa. L’allenatore deve quindi impartire precise nozioni tecniche e tattiche, ma deve affinare la capacità di essere attento psicologo e efficace gestore delle risorse umane. L’allenatore è colui che sa trasmettere agli allievi informazioni chiare, precise, frutto di esperienze vissute. Solo così si ottiene la massima disponibilità. Occorre avere fermezza ma anche saper ascoltare. C’è una linea sottile che divide l’esser “padre padrone” di una squadra o esserne il “fratello maggiore”… Ecco, l’allenatore deve saper camminare su questa linea senza mai cadere da una parte o dall’altra riuscendo a capire cosa va fatto in quel preciso momento».

La “grande sfida” della Dea Pallanuoto è quella di affacciarsi nel mondo federale partendo dall’ambito dilettantistico, ma l’idea non spaventa Mino Marsili. Anzi: «Il coinvolgimento di tutti gli allenatori in momenti di apprendimento ed aggiornamento, sarà la leva che permetterà a tutto il movimento di alzare l’asticella. Coinvolgeremo docenti di alto livello affinché le nozioni impartite siano le migliori. C’è molto lavoro da fare, è chiaro, perché c’è un gap da colmare. Sono però molto fiducioso: l’organizzazione ci sarà di supporto, senza trascurare che i ragazzi si alleneranno con uno staff tecnico eccellente. E’ stata azzeccata la scelta di coinvolgere un allenatore molto preparato qual è Gaetano De Giudice, affiancato da un tecnico bravo e molto introdotto nell’attività locale qual è Valerio Vecchione. Con loro, a bordo vasca, di volta in volta ci saranno allenatori delle squadre giovanili del campionato PNI. C’è tutto quello che serve per fare bene. La Dea Pallanuoto dovrà solo, e sempre, ricordarsi che non c’è nessuna fretta e che non bisogna porsi nessun limite».

Il primo allenamento della Dea Pallanuoto arriva poche ore dopo la sospensione del massimo campionato italiano, a causa dell’emergenza sanitaria: «Un altro brutto colpo per il nostro sport. Fermarsi è quantomai deleterio – dice Mino Marsili – per una disciplina che si può proporre solo in piscina. Diversamente da quanto accade, ad esempio, per basket, calcio o pallavolo, per noi è impossibile trovare soluzioni di fortuna in uno spazio aperto, sia questo una piazza o un parcheggio. Fermare l’attività e porre dubbi sulla ripresa è una mazzata per un sistema che, a livello organizzativo ed economico, è già in ginocchio. Soprattutto dopo che diversi impianti, per magagne di ogni genere, non potranno riaprire: a breve o per sempre. Il mio pensiero – conclude – è rivolto all’attività di base: il clima generale di incertezza causerà ripercussioni che non potranno, purtroppo, risolversi nel breve termine. A livello federale bisogna correre al più presto ai ripari, con provvedimenti adeguati che vengano in soccorso di tutto il mondo della pallanuoto».

Ha lo sguardo spento, Mino Marsili, quando tratta un argomento che ha nel cuore: dare un futuro alla pallanuoto. Poi arrivano i ragazzi, comincia l’allenamento e lui si mette lì, a bordo vasca, intento ad osservare ogni gesto degli allenatori, ad ascoltarne ogni parola. Dopo un’ora abbondante di riscaldamento ed esercizi di tecnica, Mino Marsili attira l’attenzione di Gaetano Del Giudice: «Gaetà, fai giocare un po’ ‘sti ragazzi?». Da lì a pochi minuti inizia la partitella che Del Giudice aveva messo nel programma. Per Mino Marsili, vedere giovani che giocano è una “iniezione di linfa vitale”.

Sa benissimo che è dal settore giovanile che può, e deve, ripartire la riscossa della pallanuoto.

E’ consapevole che organizzazioni come la Lega PNI ed iniziative come Dea Pallanuoto rappresentano la degnissima cornice di un dipinto fatto di formazione, aggiornamento, crescita sportiva e personale

Ed, in cuor suo, Mino Marsili è lieto di essere una delle “colonne portanti” di tutto ciò.

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