E’ il consiglio di Ombretta Gualtieri, nuovo direttore tecnico del Centro Natatorio “Quadri” di Treviglio: «Proporremo un ambiente idoneo per svolgere attività e per favorire la socializzazione»
E’ tornata “a casa” e non vede l’ora di mettere l’esperienza acquisita al servizio di un impianto che vuole portare ad essere riconosciuto modello di organizzazione. E’ questo l’obiettivo che si pone Ombretta Gualtieri da poco nominata dalla Project Sport nel ruolo di Direttore Tecnico del Centro Natatorio “Alessandra Quadri” di Treviglio.
Ombretta Gualtieri si occuperà nello specifico della gestione e dell’organizzazione dello spazio acqua dell’impianto trevigliese, divenuto sempre più punto di riferimento.
«Sono molto contenta di essere tornata nell’impianto che, in passato e con altre mansioni, ho frequentato per diversi anni. Non vedo l’ora di operare affinché Treviglio diventi ambiente idoneo non solo per svolgere attività natatoria di vario genere, ma anche per regalarsi momenti di aggregazione e socializzazione».
Quale sarà, nelle sue intenzioni, “l’ordine dei lavori”?
«In questa prima fase sto cercando di fare l’esatta “fotografia” di cosa propone Treviglio e in che modo avviene tale proposta. Una volta concluso il periodo di osservazione, entrerò più nel merito, analizzando i dati che avrò raccolto per capire dove e come intervenire, senza ovviamente stravolgere nulla. Si cambierà solo se servirà per completare la proposta e migliorare quella esistente».
Il punto forte dell’attività è quello della Scuola Nuoto…
«Attività che consolideremo ma accanto alla quale proporremo un ventaglio di diverse opportunità: pallanuoto, acqua fitness, sincro e via discorrendo. Partendo dal presupposto che a Treviglio non c’è spazio solo per discipline acquatiche ma anche per molto altro. Ancorarsi – sottolinea Ombretta Gualtieri – dietro il concetto che piscina fa rima con scuola nuoto, non è una soluzione vincente».
Quale soluzione lo è, in realtà, secondo la sua opinione?
«Mi ripeto: puntare su un impianto che proponga differenti opzioni. Ed è quello che faremo da qui a breve. Senza limiti di età, oserei dire. La nostra proposta parte dai bimbi da 0 a 3 anni e si chiude con gli Over di ogni età. I corsi di Acqua Soft stanno ottenendo grandi risultati anche sotto il profilo della socializzazione».
A tal proposito, lei ha detto che la piscina deve essere intesa anche come un luogo di aggregazione…
«Confermo. La piscina è un ambiente sano, pulito ancor più di quello che uno fa a casa propria, dove incontri amici con i quali condividi i momenti di allenamento e di svago. Ed allora perché non fermarsi a fare quattro chiacchiere anche dopo, magari di fronte ad un panino, ad una bibita, ad un pacchetto di patatine e a della buona musica? Ecco, la mia concezione di “aggregazione” è soprattutto questa: dare impulso al “post attività” proponendo ai nostri interlocutori cordialità e ottima organizzazione. In piscina – conclude Ombretta Gualtieri – non ci sono sono prestazioni e cronometro. Può esserci molto, molto altro».