La task force sanitaria messa in atto dopo le criticità emerse nei giorni scorsi ha una voce univoca: stiamo seguendo la situazione minuto dopo minuto, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti
MILANO – Sarà un fine settimana particolare quello che, abitualmente, in Lombardia come in mille altri posti al mondo, è dedicato all’attività sportiva ad ogni livello.
Il “nemico pubblico” di questo inizio 2020, il famigerato Coronavirus, ha fatto capolino anche in Lombardia ed ha scatenato una serie di reazioni a catena alle quali il mondo sportivo non ha potuto esimersi all’essere coinvolto.
I Comitati Regionali delle principali federazioni, calcio, basket, pallavolo, nuoto hanno sospeso l’attività che, in modo specifico riguarda le associazioni sportive facenti capo ai comuni del lodigiano direttamente coinvolti: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova de Passerini, Castelgeundo e San Fiorano.
Parallelamente anche le istituzioni pubbliche, Regione Lombardia in primis, hanno emesso ordinanze nelle quali sono riportate sospensioni e divieti a scopo precauzionale.
Già, la precauzione… Ci siamo rivolti ad esponenti della task force sanitaria messa in atto per far fronte alla potenziale emergenza ed abbiamo rilevato che, prima ancora di entrare nello specifico del temuto virus, l’appello che ci è stato rivolto è quello di fare informazione.
Il pensiero comune è più o meno questo: ci rendiamo conto che quando una persona teme di aver contratto il virus, il primo impeto è quello di rivolgersi ad una struttura sanitaria, ma è il più grave errore. Il coronavirus ha una estrema facilità di contagio, per cui la prima cosa da fare è quella di circoscrivere la diffusione del virus al proprio ambito familiare.
L’invito proveniente dalla Regione Lombardia è preciso: “Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori, l’indicazione perentoria è di non recarsi in Pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio”.
Sia il Ministero che la Regione Lombardia si stanno attivando per una fornire una corretta informazione. Troverete ogni indicazione nel link qui sotto riportato che vi invitiamo a consultare in ogni sua parte.
Nessuno sa esattamente qual è la situazione, perché in questo caso specifico, gli organi di informazione hanno spesso puntato sul titolo ad effetto, forse per accaparrarsi qualche lettore in più. Le “scuole di pensiero” si sovrappongono l’una all’altra. Ci asteniamo da qualsiasi giudizio, fiduciosi che le informazioni provenienti da chi è preposto a monitorare la situazione, siano reali, complete e disinteressate.