Il clima creato nel corso dell’evento di ieri pomeriggio è la conferma che il Progetto Dea sta crescendo, tracciando la giusta strada
TREVIGLIO – La vittoria più bella di questa tormentata stagione sportiva è stata l’immagine che ha immortalato la prima edizione di “Dea sotto le stelle” che ha tenuto banco nel pomeriggio di domenica 20 giugno.
Al di là dei momenti di gioco, delle avvincenti sfide a nuoto o pallanuoto, il colpo d’occhio degli ottanta atleti e dello staff tecnico, tutti schierati per la foto ricordo. è stato di assoluto rilievo.
Il “braccio sportivo” della Project Sport ha riempito gli spazi del Centro “Quadri” in occasione del momento conviviale organizzato proprio per mettere il punto esclamativo sulla stagione. Ora ci saranno i giorno dell’attesissimo Summer Camp, poi arriverà il successivo periodo di vacanza, ma il punto esclamativo dell’evento di domenica sancisce la vittoria della filosofia che il Progetto Dea ha portato avanti con grande coraggio, nonostante i divieti, nonostante gli impianti chiusi, nonostante il gran numero di ore trascorse “a secco” e non in acqua.
Ciononostante, i gruppi di nuoto, pallanuoto e sincro sono cresciuti nella quantità dei tesserati e nella qualità che sono poi riusciti ad esprimere nei momenti, purtroppo rari, passati nell’ambiente naturale: in piscina.
C’è un altro aspetto che lo staff tecnico ha opportunamente sottolineato: il crescente senso di appartenenza ad un progetto sportivo che ha anche importanti risvolti educativi, formativi e di aggregazione.
Testimonianza reale è stata, per l’appunto, quella di “Dea sotto le stelle”: atleti, tecnici e le rispettive famiglie hanno ravvivato il tardo pomeriggio di domenica, lungo un evento dove il clima è stato subito quello giusto. Merito anche di piccoli ma fondamentali dettagli, quali ad esempio, i “Cocktail Dea” che l’abilissimo coach Valerio Vecchione ha preparato per l’occasione, dimostrando una inventiva non indifferente.
«Un evento che è riuscito proprio come l’avevamo immaginato – ha commentato la direttrice del Centro Sportivo Quadri, Ombretta Gualtieri – perché c’erano tutti gli atleti e c’erano le loro famiglie a fare da apprezzatissima “cornice” ai momenti di gioco che abbiamo creato. Il nostro auspicio è ovviamente quello che, d’ora in poi, i ragazzi del Progetto Dea possano coltivare la loro passione con continuità ed entusiasmo. Sapendo che il punto di partenza sarà quello di un progetto nato su su una base che domenica si è evidenziata in tutta la sua solidità».