Valore Sportivo

«Cambiate le regole e salvate lo sport…»

Il presidente nazionale della Libertas, Luigi Musacchia, ha scritto al Governo: «E’ un decreto che ci penalizza, un colpo che può essere mortale»

MILANO – «Queste chiusure ci penalizzano…» Arriva forte e chiaro il grido d’allerme sollevato da Luigi Musacchia, presidente nazionale della Libertas (l’Ente di Promozione Sportiva di riferimento per la Lega Dilettanti Pallanuoto Italia) che, suo malgrado, inizia il nuovo mandato recentemente attribuitogli dalle società, affrontando uno dei periodi più difficili di sempre. Musacchia, col prezioso aiuto di tutta la struttura federale, sta cercando di trovare il bandolo di una matassa resa ancora più imbrigliata dagli ultimi provvedimenti governativi.

Un colpo basso di rara potenza è stato scagliato contro lo sport, unico mondo che paga gravi conseguenze pur essendo stato l’unico ad attivarsi per garantire a milioni di persone di praticare sport in totale sicurezza.

Uno stato d’animo volto al rammarico che Luigi Musacchia ha cercato di esporre in una lettera che ha inviato alle istituizioni e agli organi di stampa e che pubblichiamo integralmente: «Lo sport non può essere emarginato come lo è adesso con le nuove disposizioni contenute nel DPCM del 24 ottobre. Il CSN Libertas è contrario alle chiusure che penalizzano un settore essenziale per la vita del Paese, essenziale per la salute ma anche per l’economia. In questo modo si rischia davvero il collasso dell’intero sistema assestando un colpo mortale.
Le palestre e le piscine, che sono la casa di numerosissime attività sportive, offrono non solo la possibilità di allenamento agli atleti ma hanno anche funzione primaria per lo stato di benessere psico-fisico e, per questo, sono un patrimonio sociale imprescindibile.
La chiusura decisa dal Governo ci fa dire che non ci stiamo per diverse ragioni.
In primo luogo perché alle società era stato chiesto di regolamentare le aree, mantenere le distanze, igienizzare gli ambienti. Tutto questo è stato, nella gran parte delle strutture italiane, realizzato come i tanti controlli effettuati dai NAS nell’ultima settimana hanno dimostrato.
Per rispettare tutti i protocolli, club e associazioni hanno investito cifre notevoli dei loro esigui bilanci finiti in profondo rosso durante il lockdwon e adesso tutto questo non solo è stata vanificato ma addirittura cancellato senza alcun rispetto.
Da ultimo, infine, non si comprende la scelta della chiusura di palestre e piscine dove è stato dimostrato che il contagio è praticamente nullo.
Per questi motivi chiediamo al Governo di rivedere la decisione per permettere di proseguire in attività che sono determinati per il sistema Italia, per la salute dei suoi cittadini e per il mondo dello sport di base che, altrimenti, rischia di non riaprire più».

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