MILANO – “Ehi, Milano: ci siamo anche noi…”. E’ semplificato al massimo, ma dietro il concetto espresso, con voce forte e chiara, da Walter Vucenovich, presidente della Kally Nuoto Club Milano, c’è quella grande voglia di salire sulla ribalta condivisa dal massimo dirigente e tutti coloro che gli sono al fianco.
“Non stiamo svolgendo un compito facile – racconta Vucenovich – perché proponiamo un progetto che poggia su basi solide, ma nessuno sembra accorgersene. Le istituzioni e i media non ci stanno dedicando l’attenzione che meriteremmo. Lo dico senza presunzione: far presa nell’opinione pubblica con la pallanuoto sarebbe molto più semplice, se qualcuno vi dedicasse del tempo. Quando però si chiede alle amministrazioni di adeguare impianti (che non sono stati costruiti per il nostro sport), oppure si cerca di portare a conoscenza dell’opinione pubblica nostri eventi o iniziative – sorride il presidente del Nuoto Club MIlano – mi rendo conto che la pallanuoto non è tenuta in secondo piano, ma è più giù, diciamo al quarto piano”.
Situazione che non agevola il vostro compito…
“Proprio così. Senza dimenticare che svolgere la nostra attività ha costi di gestione non indifferenti. Basti pensare che prima di ogni partita dobbiamo scaldare l’acqua e coinvolgere personale qualificato ed adeguato. Detto in soldoni: per organizzare una partita alla “Cozzi” (dove la Kally gioca le partite casalinghe ndr) servono più o meno 1600 euro ogni volta”.
Pallanuoto che fatica a trovare visibilità, un discorso già sentito altrove…
“Un miglior rapporto con le amministrazioni comunali ed una rilevanza mediatica decisamente superiore a quella attuale può cambiare le carte in tavola. La pallanuoto è uno sport presentato male. Si paventa l’istituzione di una lega delle società di pallanuoto, ma non credo possa risolvere la situazione. Mi chiedo: ci sono progetti, disponibilità economiche e impianti che le società potrebbero condividere per aumentare visibilità ed interesse?”.
Sta esprimendo questo concetto con fermezza…
“Faccio il presidente da vent’anni – sottolinea Vucenovich – ed ho maturato la convinzione che davanti a noi c’è sì una strada da percorrere: peccato che è in salita e piena di curve… Abbiamo provato a percorrere questa strada in mille modi, ma non abbiamo trovato la soluzione del rebus. Quest’anno ci siamo affidati alla Sport&Ideas puntando sulla loro competenza per farci conoscere un po’ di più”.
Punterete anche sulla prima squadra?
“Abbiamo alzato l’asticella. Innanzitutto puntando su un allenatore, Leonardo Binchi, che è stato grandissimo giocatore e che da allenatore si sta imponendo con carattere, umiltà e idee chiare. A lui abbiamo affidato una squadra che è “figlia” del nostro vivaio, perché questa è la strada del futuro. Non mancheranno però talento ed esperienza. Penso a Svetlana Kuzina che è nazionale russa. Penso ad Arianna Gragnolati azzurra che arriva da Rapallo. O, ancora, a Marzia Imperatrice portiere della nazionale giovanile. La Kally NC Milano si presenta al al via della nuova stagione con una squadra ben strutturata ed un allenatore che offrono le migliori garanzie”.
Per arrivare sino a dove?
“Lo scorso anno siamo arrivati alle “Final Six” che abbiamo chiuso in sesta posizione. Si va in campo per migliorare – commenta il presidente – ed è anche il nostro obiettivo, pur consapevoli che ci sono almeno cinque squadre molto attrezzate”.
Près, domanda finale: sempre convinto di voler fare pallanuoto a Milano?
“Ci sono mille problemi da risolvere e tante cose che potrebbero andare meglio – conclude Walter Vucenovich – ma io non cambio idea. Ci ho sempre creduto e continuerò a farlo”.